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Da Amparo Ferrari. Nel libro “El Tango, una danza: La improvisación”*, Gloria e Rodolfo Dinzel ci raccontano che l'unica verità nel tango è la improvvisazione e distinguono in essa tre livelli di esecuzione. Evidenziandogli non intendono esprimere un giudizio estetico, ma ben sì analizzare i diversi stati emotivi e mentali nell'uno e nell'altro. Visto che il libro non è ancora tradotto al italiano, ho pensato di provare a spiegare questi concetti. L'argomento è complesso per cui iniziamo visualizzandoli in una tabella per poi esplorare una ad una. TRADIZIONALE: Improvvisazione sequenziale
E' la modalità più diffusa nella attività tanghera dei nostri giorni in tutto il mondo. Il discorso dinamico si struttura in illazione delle diverse figure tradizionali e non. In definitiva il processo di improvvisare si riduce a scegliere una figura piuttosto che un'altra e nel ordinarle, aggiustandole correttamente allo stimolo musicale e alle possibilità spaziali della pista da ballo. Le figure sono state definite nel tempo passato, decidendo una serie di movimenti fissi ordinati in un determinato modo. Questa sequenza di movimenti è facilmente riconoscibile e riproducibile da chi guarda la coppia danzare. Queste figure sono di conseguenza genericamente stabili e prevedibili. Per rendere più chiara l'idea possiamo dire che l'interprete sceglie dell'archivio della sua memoria, una figura che sa realizzare e che pensa si aggiusta correttamente alle circostanze di spazio e interpretazione musicale, la connetta con quella che si ha fatto prima e progetta quello che si farà in successivo. Di conseguenza l'improvvisazione tradizionale può essere soltanto di ordine sequenziale e non di disegno. Cioè se decide l'ordine, in qui si danza una figura dopo l'altra. Il rischio rimane circoscritto nel riprodurre di forma corretta la figura imparata. Naturalmente questo processo basa la sua danza nel cosa fare, e verrà riconosciuto chi lo esegue con maggior precisione. In questo livello, la meccanica interna della coppia propone uno stato monologale del uomo, chi in definitiva si prende la responsabilità di decidere cosa e come ha di realizzarsi. Direi piuttosto impegnativo considerando che deve coordinare sia il proprio movimento che la qualità di esso, pensare a rispondere allo stimolo musicale, nel rispetto degli spazi e come se non fossi poco comunicarlo a la donna in modo che lei azione come uno strumento musicale in accordo al gioco sincronico proposto. Vediamo però un dominio assoluto del uomo sulla costruzione coreografica, dove alla donna rimane l'unica responsabilità di seguire correttamente e in sommissione la volontà del uomo. Sembra chiaro che la relazione di coppia no è paritaria, perché la espressione della azione non sta conformata con il contributo di entrambi, negando la emotività della donna. In questa modalità, trasmessa anche descrivendo il rapporto di coppia come leader e follower, la libertà viene ostentata da un solo integrante della coppia, l'unico che ha la possibilità di esprimersi, mentre l'altro rimane un semplice strumento per completare l'azione di danza. Una struttura di potere e dominio che dica lo che si dica sul maschilismo del uomo argentino, non coincide con la filosofia originaria del tango come disciplina, perché manca un punto essenziale di partenza, LA LIBERTA', che in un modo evidente conformò l'esemplare di danza dei suoi origini. Naturalmente che questa visione del tango è la di un uomo che, per carenze tecniche e di ruolo, non ha il coraggio di ascoltare la proposta femminile, mettendosi di fronte alla donna in una attitudine di dominazione in virtù della sua forza fisica e intenta percorrere solo quelle strade che conosce e domina come elementi possibili della sua danza. Purtroppo questo interprete lascia perdere la propizia possibilità di stabilire un rapporto maturo con la sua compagna, imponendo la sua interpretazione con il semplice obbiettivo di nascondere la sua mancanza di perizia nel gioco del tango. Detto ciò, si toglie alla donna ogni responsabilità, si nega la sua autonomia, si annulla ogni sua iniziativa e pertanto si nega la persona. Questo non vuole dire che la evoluzione spaziale di questa coppia così conformata non sia sincronica, ne sia gradevole, ne tanto meno che non si possa ballare un bel tango in questa modalità. Ne tanto meno è intenzione colpevolizzare il ruolo maschile: Quante volte si sentono espressioni come: “mi fai ballare”, “se Lei non mi porta io non so cosa fare”, ecc. Affrontare lo sconosciuto può immobilizzare, e di conseguenza è solito operare in quello che popolarmente (e non per caso se dice) “Meglio conosciuto male che buono sapere.” INCATENATO: Improvvisazione mista Partiamo da definire che ognuna della figure che avviamo descritto prima si compone da diversi moduli. Tutte le figure si compongono incatenando da due a cinque moduli in una struttura narrativa e a sua volta questi moduli possono avere da due a tre movimenti. Per improvvisare in questo livello di esecuzione, i ballerini, “incatenano” diversi moduli appartenenti a figure diverse, durante la azione di danzare. Questo da come risultato una nuova composizione, con elementi ricuperati della memoria. Questa meccanica è guidata dalla sensazione del corpo e la conoscenza e dominio delle figure, unendo punti riconoscibili. (I punti riconoscibili sono quelli dove la posizione della coppia si ripete sia in una figura che in un'altra) A differenza del precedente livello di esecuzione, qua si pensa un numero minore di movimenti aggruppati con i quali si conforma una nuova figura in base alla ispirazione del momento. In questa modalità si riconoscono facilmente i moduli operati ma diventa difficile riprodurre il ordine specifico in cui si sono incatenati. Nella decisione di realizzare un modulo piuttosto che l'altro intervengono una serie di stimoli interni ed esterni, e naturalmente è difficile che le stese circostanze si ripetano. Quindi sparisce in questo livello un tipo di disegno coreografico seriato e ripetitivo, dando luogo a un gioco combinatorio tra moduli. La costruzione finale si adegua più efficacemente sia alla imprevedibilità della pista da ballo, che allo stimolo musicale. Il cosciente è impegnato al riconoscimento delle sensazioni per trovare i punti riconoscibili, quindi già non interviene solo l'intelletto ma anche le sensazioni. Anche se di nuovo ci troviamo con il passato, dato che dipendo di un forte allenamento e dominio delle figure madri a cui appartengono i moduli. Avviamo quindi un regime sequenziale come quello del livello di esecuzione precedente, con l'aggiunta delle sensazioni che si hanno della struttura fisica della coppia in piena dinamica, in relazione con l'atto di ricordare, creando una scatola di risonanza che attua in rapporto con le variabilità delle circostanze. E si bene il modulo è una riproduzione, non lo è la combinatoria degli stesi dando sempre un risultato diverso anche nel disegno. In questo livello di esecuzione il ruolo maschile continua a preponderare nella responsabilità di comporre il gioco dinamico. La donna solo aggiunge qualche adorno a volte mascherando la realtà del rapporto al punto tale che possa apparire come improvvisazione pura ad un occhio distratto. Quindi continuiamo ad avere un leader e un follower, anche se, perché questo tipo di dinamica possa operarsi ci vorrà una maggiore perizia nella comunicazione di coppia. IMPROVISAZIONE PURA Arriviamo quindi a quello che Gloria e Rodolfo hanno dato a chiamare improvvisazione pura... ;) Niente di quello che andrà a comporre il disegno improvvisato è previsto, ne meno un solo elemento coreografico. Gli integranti del duetto sono impegnati nell'azionare del movimento in esecuzione in quel momento perennemente presente. Detto movimento non è stato acquisito dalla tradizione, ne fu previsto nel ordine in cui si presenta ma rimane dentro i limiti estetici del tango danza. Si combina tutto il tempo la osservazione della relazione dei corpi all'interno dell'abbraccio, e lo stimolo musicale interagisce direttamente. Così la scelta del movimento che ogni integrante della coppia fa comporta una carica espressiva, in rapporto stretto con la disciplina e la musica. Dando come risultato un estetismo che combina il potente risultato attivo di questo fantasioso processo con la personalità dei danzatori. Naturalmente si pensa un movimento alla volta. D'altra parte la danza non sta pensata in gruppi di movimenti che furono previamente imparati e automatizzati tramite l'allenamento, quindi la comunicazione tra i pari, e la velocità di risposta motoria debe essere molto efficiente. Il costante allenamento per ottimizzare la reazione individuale nella danza fa si che i danzatori possano muoversi in piena coscienza dei segmenti del corpo della coppia all'interno dell'abbraccio, in funzione della propria struttura e della prestazione della struttura dell'altro. A differenza dei livelli d'esecuzione anteriormente descritti dove il ricordo delle forme imparate con anteriorità è quello che fa possibile il gioco; nella improvvisazione pura c'è un presente permanente pienamente cosciente che prende un valore reale nella esecuzione della danza dal vivo. Per l'osservatore esterno è impossibile riconoscere gli elementi di carattere coreografico e, l'interprete non può riprodurre il risultato finale con posteriorità al momento di realizzazione, cioè i disegni realizzati. Quello che sì, identifichiamo, è la maniera di quelli che danzano, che prepondera al di sopra di qualunque schema possibile. Il nuovo disegno finale è la congiunzione dinamica delle due espressioni apportate per ogni integrante della coppia. Questo si deve ad un cambiamento fondamentale della struttura meccanica relazionale e del legame che stabiliscono i due esseri che fluiscono nello spazio. Del rigoroso monologo mascolino dei livelli precedenti si passa a uno stato colloquiale tra i due componenti dell'abbraccio ballato. In questa dinamica entrambi sono disponibili per apportare le sue diverse versioni della realtà dinamica attraverso e all'interno del vincolo danzato. Stato che conta con la complicità e l'ascolto del altro. Abbiamo passato da una donna passiva che semplicemente ascolta le proposte dinamiche dell'uomo per effettuarle con la maggior precisione possibile. (quanto più inequivocabile si è nella risposta, migliore ballerina sarà nella concezione popolare); a una donna attiva, pensante e necessariamente lo sufficientemente illustrata nell'arte del tango per poter instaurare le sue personali osservazioni dinamiche e così essere in grado di tradurle nel suo azionare. Possiamo dire che finalmente qui la responsabilità sul danzare il tango ricade al 50 percento in ogni integrante della coppia. Situazione logica quando pensiamo a la parola spagnola per denominare coppia, cioè “pareja”. In una “pareja” gli integranti stano “parejos (allo stesso livello)” cioè in un rapporto equitativo e paritario. Tradotto nella danza del tango con gli stesi livelli di efficienza per gestire la attività. Come documento scritto, che assicura il presupposto che così era la forma nell'origine rimane il testo del Tango “El 14” di Alberto Spatola e Angel Villoldo, del 1914. Il cui ritornello dice: “Quando mi porta la mia donna, che piacere,...!” La uguaglianza libertaria che possiede la coppia viene tradotta nella unità concettuale dell'abbraccio, che procura concretizzare lo sforzo comune nella prodigiosa avventura di confrontarsi con il divenire, attraverso la disciplina stilistica improvvisata del tango danza. Il sincronismo generale osservato nella coppia che danza è il risultato di poter capire e sviluppare nel processo del atto danzato un reale sincretismo. Cioè le azioni individuali e volontarie nella congiunzione dell'abbraccio, che traduce in un solo accordo dinamico le diverse proposte personali degli interpreti. Dando come risultato una forma contundente ed efficiente, in relazione diretta alle diverse sfumature della armonia interpretativa dello stimolo musicale, che è direttamente rappresentato a seconda della visione personale di entrambi gli integrante della coppia. Danzare senza avere ne meno certezze sequenziali, è già di per sé un portentosa conquista creativa, che differenza di modo sostanziale al tango di altre danze popolari. Cioè incorporare il divenire danzato come matrice di gestazione del movimento. E' un successo creativo sottile e maestoso trascendere insieme in un'unico tratto spaziale, senza cercare di ritenere quello che è stato fatto. Come risultato, in base al carattere effimero intrinseco alla danza in generale, il risultato concreto della azione si volatilizza, rimanendo solo la memoria della emozione estetica del evento improvvisato. (questo valga sia per chi guarda che per chi danza). Evento che sprovvisto di ogni riassicurazione nella ripetizione, si traduce come un manifesto personale di una sentita creatività emozionata. Il tango eseguito in questo modo ci permette pensare questa danza da un promontorio completamente diverso, dato che in qualunque delle sue forme ha saputo concretizzare in un modo semplice ed efficace l'istinto di libertà che l'essere umano possiede nella sua essenza. E tu hai mai sperimentato l'improvvisazione pura? Ti vieni voglia di provare? Ti leggo nei commenti. * 2011-Edizione Corregidor acquistabile in spagnolo nel sito: www.corregidor.com
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Da Amparo Ferrari. (español a continuación) La domanda da un milione di dollari: Qual è la capacità di base che uno studente di tango danza deve acquisire? Potrebbero essere mille cose, ma sono portata a pensare ad una molto specifica, e cioè il controllo del passaggio del peso corporeo. E ti spiego subito perché. In questa capacità sono implicite molte altre: • Controllo del proprio equilibrio. Gestire la propria struttura fisica per spostarsi nello spazio, da un punto all'altro, sembra una cosa banale ma non lo è. Quando una persona inizia a ballare il tango, impara di nuovo a camminare. Passare dal farlo automaticamente a farlo con consapevolezza può essere una sfida per molte persone e questa difficoltà si evidenzia nella perdita dell'equilibrio. Rieducando il nostro corpo alla capacità di spostare il peso del corpo da una gamba all'altra, vivendo la transizione ed essendo consapevoli del rapporto con il suolo, miglioriamo in modo esponenziale il nostro equilibrio. • Comunicazione di coppia. La coppia di tango comunica attraverso i corpi. Il primo approccio a questa comunicazione sottile è direttamente correlato alla consapevolezza del peso, dei pesi. Sentire dove è il peso del corpo dell'altro è fondamentale, sia per il ruolo maschile che per quello femminile. Tutto il linguaggio della danza è costruito nel gioco tra questi pesi, il proprio e quello dell'altro e da una gamba all'altra. A partire da una elementale camminata fino alla più complessa delle figure. Più sviluppato è il mio ascolto di questi cambiamenti e transizioni, più mi appaiono possibilità di gioco. E questo ci porta direttamente al prossimo punto. • Capacità d'improvvisazione. Chiarisco che per me l'improvvisazione ha poco a che fare con il caso, mi piace di più pensare che sia la capacità di scegliere. Quindi, se ho la capacità di muovermi dove voglio andare, scegliendo in ogni movimento il punto esatto in cui voglio scaricare il peso, invece di cadere dove mi porta l'inerzia, mi sembra abbastanza evidente che sto mettendo in atto la mia capacità di scelta. L'improvvisazione è una conseguenza di quelle scelte. In secondo luogo, variando il modo in qui effettuo il passaggio del peso corporeo, moltiplico le possibilità di movimento variando la loro qualità. Tre domande che puoi porti sia per migliorare la tua capacità di controllare il passaggio del peso corporeo, sia per trovare varianti su come lo fai. • Come ricevo la scarica del peso? E quali varianti/alternative ti vengono in mente? Provali. • Come lavoro la spinta? E quali varianti/alternative ti vengono in mente? Provali. • Come vivo la transizione? Come vivo il percorso da un piede all'altro? E quali varianti/alternative ti vengono in mente? Provali. Esercizi che puoi fare per aumentare la tua consapevolezza del peso corporeo. Riconosci le diverse zone della pianta del piede dove puoi scaricare il peso. Sposta l'asse in avanti, scaricando sul metatarso e indietro, scaricando sul tallone. Quindi prova a scaricare ai lati alternando i bordi del piede, cioè quello interno e quello esterno. Infine, fai dei cerchi inclinando l'asse in avanti, a un lato, indietro e all'altro lato. Sia con i piedi uniti che leggermente divaricati. Cerca di mantenere la pianta del piede rilassata durante l'esercizio, in particolare fai attenzione alle dita dei piedi che tendono a irrigidirsi. E tu hai controllo del passaggio del peso corporeo? Ricordi la tua prima esperienza acquisendo questa consapevolezza? (In realtà la seconda, dubito che ti ricordi la prima dato che probabilmente avevi un'anno di vita.) Dimmelo nei commenti. Mi piacerebbe leggerti. Se hai trovato questo contenuto interessante e pensi possa essere utile ad altri, condividilo. --- Una cuestión de peso. La pregunta del millón: Cual es la capacidad de base que tiene que adquirir un alumno de tango danza? Podrían ser miles de cosas pero me inclino por una muy específica, y es el control del pasaje del peso del cuerpo. Y te explico enseguida porque. En esta capacidad están implícitas varias otras: • Control del proprio equilibrio. Manejar la propia estructura física para trasladarse en el espacio, de un punto a otro, parece algo banal pero no lo es. Cuando una persona comienza a bailar tango vuelve a aprender algo tan simple como caminar. Pasar de hacerlo en automático para hacerlo con conciencia puede ser un reto para muchas personas y esa dificultad se evidencia en la perdida del equilibrio. Al reeducar nuestro cuerpo a la capacidad de pasar el peso del cuerpo de una pierna a la otra, viviendo la transición y siendo consiente de la relación con el piso, potenciamos exponencialmente nuestro equilibrio. • Comunicación de pareja. La pareja de tango se comunica a través de los cuerpos. El primer acercamiento a esta comunicación sutil está directamente relacionada con la conciencia del peso /los pesos. Sentir donde está el peso del cuerpo del otro es clave sea para el rol masculino que el femenino. Todo el lenguaje danzistico se construye en el juego de esos pasajes de peso, desde una elemental caminada hasta la mas compleja de las figuras. Cuanto mas desarrollada está mi escucha de esos cambios y transiciones más posibilidades de juego se me aparecen. Y esto nos lleva directamente al siguiente punto. • Capacidad de improvisación. Aclaro que para mi la improvisación tiene poco que ver con el azar. Me gusta más pensar que es la capacidad de elegir. Entonces si tengo la capacidad de moverme hacia donde quiero ir, eligiendo en cada movimiento el lugar exacto donde quiero descargar el peso, en lugar de caer donde me lleva la inercia, me parece bastante evidente que estoy poniendo en acto mi capacidad de elección y por consiguiente de improvisación. En segundo lugar lo que multiplica al infinito las posibilidades de movimiento es aprender a variar la calidad de los mismos. Una posibilidad para incluir variantes es buscar alternativas y diferentes modos de efectuar el pasaje del peso del cuerpo. Tres preguntas que puedes hacerte tanto para mejorar tu capacidad de controlar el pasaje del peso del cuerpo como para aumentar las calidades de como las haces. • ¿Cómo recibo la descarga? Y ¿qué variantes alternativas para hacerlo se te ocurren? Pruébalas. • ¿Cómo trabajo los empujes? Y ¿qué variantes alternativas para hacerlo se te ocurren? Pruébalas. • ¿Cómo vivo la transición? ¿Cómo hago el recorrido de un pie al otro? Y ¿qué variantes alternativas para hacerlo se te ocurren? Pruébalas. Ejercicios que puedes hacer para aumentar tu conciencia del peso del cuerpo. Reconocer los diferentes puntos en la planta del pie donde puedes descargar el peso. Cambiar el eje hacia adelante, descargando sobre el metatarso y hacia atrás descargando en el talón. Luego probar a descargar hacia los lados tanto en el borde interno como externo de la planta del pie. Finalmente hacer círculos inclinando el eje hacia adelante, costado, atrás y el otro costado. Tanto con los pies juntos como ligeramente separados. Intenta durante todo el ejercicio tener la planta del pie relajada, sobre todo pon atención a los dedos que suelen tensarse en este ejercicio. Y tu controlas el pasaje del peso del cuerpo? Recuerdas tu primera experiencia adquiriendo esta conciencia? (en realidad la segunda, dudo que recuerdes la primera que habrá sido mas o menos al año de vida) Cuéntame en los comentarios. Me encantará leerte. 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Da Amparo Ferrari.
Mentre nella vecchia realtà bastava cambiare coppia per dissipare le tensioni, oggi risolvere il problema delle liti durante il ballo è una necessità che non possiamo continuare a rimandare. Ma perché è così facile iniziare a litigare? Che la sessione di ballo tra i coniugi finisca in una discussione è più comune di quanto si immagini. Ecco perché se tendi a perdere la pazienza e ad arrabbiarti rovinando le sessioni di ballo senza rimedio devi continuare a leggere. Qui ti svelo 3 strategie per evitare di litigare e godere del ballo con il tuo compagno anche nel soggiorno di casa. Per prima cosa voglio dirti che ti capisco, succede anche a me. Tutto inizia con una lagna che di solito connota una sorta di sofferenza. L'io dell'altro si sente attaccato e si difende con un'altra lamentela per giustificarsi. E così appare la colpa. Di chi è la colpa se il passo non viene o se siamo lontani del godere del ballo? Ci lasciamo trascinare dalla frustrazione e colpevolizziamo l'altro pur sapendo che la responsabilità è solitamente condivisa. Lei può lamentarsi, ad esempio, perché si sente manipolata, spinta o schiacciata. Perché la danza è monotona. Perché non fai mai quella figura che mi piace così tanto? L'ultima che abbiamo imparato in classe, l'hai già dimenticato? Non vedi che non ricordi mai nulla. E qui, la vita si intrufola e il reclamo supera i limiti del tango. Lui, ad esempio, può lamentarsi perché non si sente capito: vedi che non mi segui? Mi anticipi. Pesi una tonnellata. Molta pressione sul braccio, poca pressione sul braccio. Non mi stai ascoltando. Perché non mi ascolti? La vita è scivolata di nuovo, questa affermazione non ha più nulla a che fare con la danza. Ma perché quando balliamo con un'altra persona questo non ci accade mai? Con i nostri partner condividiamo un livello di intimità e quindi di vulnerabilità che non manteniamo con gli altri. Siamo più suscettibili e allo stesso tempo più esigenti. Ci creiamo anche una serie di aspettative legate a come dovremo essere, come ci dovremo sentire e come dovremmo essere percepiti dagli altri. Qui ti lascio 3 strategie che a me funzionano per evitare discussioni e divertirmi a ballare con mio marito:
Se niente di tutto ciò funziona o c'è un problema specifico e ricorrente che non riuscite a risolvere, puoi sempre chiedere aiuto al tuo maestro. Uno sguardo imparziale ed esperto può far luce sui motivi specifici che accendono il fuoco delle discussioni. Ricorda che la maggior parte delle volte la causa dei problemi è condivisa. Se ne hai bisogno, io posso aiutarti, consulta qui per le mie lezioni private. Riesci a pensare a qualche altra strategia? Dimmelo nei commenti. Li leggo tutti. Se ti è piaciuto questo contenuto e pensi che possa essere utile ad altri, condividilo. Per non perdere il prossimo articolo iscriviti qui:
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AutoreASD Tango Venice Dinzel Internazionale. Archivi |